CIVITA DI BAGNOREGIO

Incontro con la guida al parcheggio bus turistici in piazzale Battaglini. Durata visita guidata spostamento con navetta o in piedi compreso: ore 2.00 ca.

Civita di Bagnoregio

Borgo medioevale di grande suggestione, posto in cima ad uno sperone di roccia tufacea assottigliatosi sul suo perimetro per l’azione degli agenti atmosferici, fino a diventare a forma di cono che sovrasta il paesaggio della conca argillosa frastagliata dai calanchi. La Civita appare in un isolamento quasi irreale dai punti panoramici, avendo un unico collegamento mediante un ponte ad uno solo dei paesi circostanti, a Bagnoregio.

Un po’ di storia: L’area della Civita fu abitata nel periodo etrusco, la Civita stessa fu sede di un pagus etrusco appartenente a Velzna Orvieto. Nel 265 a.C. Bagnoregio fu sottomessa dai Romani divenendo nel contempo ricca ed importante, grazie alla sua ubicazione lungo la strada che da Bolsena portava al Tevere, allora navigabile. Dal 410 al 774 Bagnoregio fu sottomessa da Visigoti, Goti, Bizantini e Longobardi, fin quando Carlo Magno la conquistò per riconsegnarla alla Chiesa. Durante il Medioevo Bagnoregio venne dominato da signori locali, nel 1160 circa si costituì libero Comune. Nel 1457 i bagnoresi cacciarono i Monaldeschi e più tardi anche ai Conti Baglioni e si posero sotto la protezione della Chiesa chiedendo la presenza di un governatore pontificio, anche a scapito delle libertà comunali. Bagnoregio rimase alle dirette dipendenze dello Stato Pontificio fino al 1870, quando la città fu accorpata al Regno d’Italia.

Il borgo fu abbandonato quasi del tutto dai suoi abitanti a seguito del terremoto del 1695, che fece distruzione e morti. La stragrande maggioranza della popolazione si trasferì a Bagnoregio, paese allora secondario rispetto a Civita che era fino allora il centro amministrativo e religioso dei paesi circostanti. Oggi gli abitanti della Civita si contano sulle dita di una mano, il luogo è diventato meta degli amanti dei borghi caratteristici che conservano ancora il riflesso del modo di vita di una volta.

Il percorso di visita al borgo di Civita di Bagnoregio immette per l’arco di Porta di Santa Maria nella galleria anticamente detta “cava” scavata nel tufo in epoca etrusca. Si prosegue per Piazza Colesanti – Piazza San Donato, punto centrale della città fino al terremoto del 1695, sorto forse sul luogo del Foro romano – Palazzo Alemanni Mazzocchi – Antico Palazzo Comunale – Palazzo Arcangeli – Chiesa di San Donato (sec. XI, rimaneggiato nel ‘500 ed il cui interno conserva testimonianze artistiche e religiose, tra le quali l’affresco della Madonna Liberatrice del ‘500, un Crocifisso Ligneo Quattrocentesco di scuola Donatelliana, reliquie di Santa Vittoria Romana, di Sant’Ildebrando) – Piazza dell’Episcopio Via di San Bonaventura da Bagnoregio.

I momenti di tradizione rendono ancora più speciale Civita di Bagnoregio: il Palio della Tonna in occasione del festeggiamento della Madonna Liberatrice a giugno e in occasione del festeggiamento del SS. Crocifisso a settembre, la Processione del Cristo Morto in aprile quando un corteo di personaggi in costume trasportano il crocifisso ligneo di scuola Donatelliana dalla Civita a Bagnoregio, oppure il Presepio Vivente a dicembre che viene di solito ripetuto nella prima settimana di gennaio.

L’anno 2011 segna il primo passo per la conservazione del patrimonio architettonico, geologico e ambientale di Civita di Bagnoregio, con la consolidazione della rupemediante la realizzazione dei profondi pozzi nei quali sono stati posizionati dei tiranti orizzontali con placche esterne alla roccia, poco visibili in modo da ridurre l’impatto ambientale. Il lavoro è stato effettuato da geologi nell’ambito di un progetto elaborato in collaborazione tra il Comune di Bagnoregio e l’Università IUAV di Venezia.

VITERBO

Incontro con la guida in Piazza Martiri d’Ungheria al parcheggio bus turistici.

Durata visita guidata interamente a piedi: ore 2e30-3,00.

Facoltativo:ndegustazione di prodotti tipici in un locale di Viterbo.

 

Viterbo città dei papi

Città medioevale difesa da possenti mura, situata lungo la Cassia tra la Toscana e Roma ai piedi dei Monti Cimini, in una importante zona di sorgenti termali. Viterbo si distingue tra le tante città medioevali d’Italia per aver conservato il suo aspetto medioevale intatto, presentando forme architettoniche rare e prettamente locali. Case con il caratteristico „profferlo”, case-torri, case-ponti, chiese, monasteri, archi e botteghe, fontane a fuso innalzati tra i sec. XI-XIII costeggiano tutt’ora le vie, piazze, i vicoli di Viterbo. Un gioiello di architettura medioevale è il Quartiere San Pellegrino risalente al ’200 e la zona del colle di San Lorenzo dove oggi sorge l’edificio merlato del Palazzo Papale.

Il centro abitato conobbe una crescita urbana straordinaria tra i sec. XI-XIII fino a diventare una delle città più moderne per l’epoca del territorio dello Stato della Chiesa, tanto che nella seconda metà del sec. XIII divenne un luogo alternativo a Roma, una capitale, ossia residenza stabile dei Pontefici (1257-1282). I luoghi della corte pontificia, – i monasteri di Viterbo -, divennero allora centri per l’elaborazione del pensiero filosofico. Il noto detto „Dove sta il papa, sta Roma” è un esempio calzante alla Viterbo di quei tempi, centro religioso, politico e culturale d’Europa.

La posizione strategica e di passaggio di Viterbo, la sua ubicazione abbastanza vicina a Roma, determinò da sempre l’andamento della sua storia che nel Medioevo correva su due binari: su quello dello Stato Pontificio e Roma e quello locale. La città medioevale crebbe sotto lo sguardo attento di papi, antipapi ed imperatori i quali contendevano questa città ben difesa, provvista di abbondanti fonti d’acqua pura, di sorgenti termali non appena fuori le sue mura. La salubrità del luogo, principio fondamentale nella visione religiosa medioevale („Mens sana in corpore sano”), rendeva Viterbo certamente attraente per l’alto clero di Roma. Cardinali e Papi si rifugiavano spesso in Viterbo per fuggire dai conflitti e dalle epidemie, ma anche dalla calura estiva della Città Eterna. Il primo papa a mettere sede in Viterbo fu Eugenio III nel 1145.

Il percorso di visita a Viterbo parte da Piazza del Plebiscito con il Palazzo dei Priori (1460), anticamente sede del Governatore del Patrimonio di San Pietro, poi dei Priori. Si prosegue per Via San Lorenzo che ricalca l’antica arteria viaria di epoca etrusco-romana. Si fa tappa in Piazza del Gesù, il primo centro civico e sociale della Viterbo Medioevale, alla Chiesa S. Maria Nuova (1080) ed in Piazza della Morte, ornata con una delle tante fontane a fuso scolpite nella pietra vulcanica locale chiamata „peperino”. Si arriva al Colle di San Lorenzo, il nucleo più antico della città dove esisteva un pagus etrusco (sec. IV-V a.C.) distrutto dai romani durante l’espansione romana in Etruria. Rifugio sicuro ai tempi delle invasioni barbariche, l’altura diede luogo alla metà del sec. VIII a Castrum Biterbi, cuore della città medievale attorno al quale furono costruiti i primi quartieri. Appartenne al Regno Longobardo, poi, Carlo Magno donò Castrum Biterbi alla Chiesa. Stando sempre sul colle di San Lorenzo, si ammira Piazza San Lorenzo che accoglie un insieme di edifici notevoli dal punto di vista architettonico, tra i quali spicca il Palazzo dei Papi. Il palazzo fu costruito su commissione di Raniero Gatti nel 1266 per offrire una dimora sicura ai pontefici, ospiti della cittá. E il monumento emblematico di Viterbo, che oltre la sua architettura, è noto per le vicende legate al conclave più lungo (1268-71, 33 mesi) nella storia della Chiesa. La Cattedrale San Lorenzo, consacrata da Papa Innocenzo III nel 1192 presenta un elegante campanile in stile gotico. La Chiesa Madre di Viterbo nonostante sia stata trasformata a seconda delle mode dei tempi, conserva parti importanti della chiesa romanica ed è ricca di testimonianze artistiche. Nell’interno scoprirete dei capitelli unici scolpiti nella pietra vulcanica ispirati sul bestiario e sull’immaginario etrusco, il pavimento cosmatesco, alcune cappelle rinascimentali, una preziosa tavola del Cristo Benedicente di Gerolamo da Verona, delle tele di Marco Benefial, una fonte battesimale in marmo di Francesco d’Ancona del 1560, tra le altre cose da vedere. Si arriva per le vie lastricate di peperino del centro storico al Quartiere San Pellegrino dove passeggiare equivale andare a spasso nel ’200. Edificio di spiccato interesse è Palazzo degli Alessandri appartenente alla famiglia guelfa omonima ed è situata sulla piazzetta di grande incanto che porta il loro nome. Si fa tappa al Museo della Macchina di Santa Rosa per vedere qualche minuto di video sull’evento tradizionale del trasporto della Macchina di Santa Rosa, Patrimonio Immateriale dell’Umanità dal 2014. Si ritorna al punto di partenza, al parcheggio bus turistici in piazza Martiri d’Ungheria.

MUSEO NAZIONALE ETRUSCO DI VITERBO, Rocca Albornoz, piazza della Rocca, Viterbo.

Il Museo Nazionale Etrusco di Viterbo offre un panorama completo delle testimonianze provenienti dall’Alto Lazio, dall’Etruria Meridionale interna. La sezione dell’Architettura Etrusca nel Viterbese ospitata nel piano terreno presenta i risultati raggiunti in 30 anni di scavo da parte dell’Istituto Svedese di Studi Classici sugli abitati di Acquarossa e San Giovenale, nell’Etruria Meridionale interna. Questa sezione offre una serie di ricostruzioni interessanti di case etrusche a grandezza naturale di età arcaica (sec. VI a.C.) realizzate con elementi in gran parte originali. Il I piano ospita i risultati degli scavi del centro etrusco-romano di Musarna effettuati dall’Ecole Française de Rome in collaborazione con la Soprintendenza per l’Etruria Meridionale. Unici i mosaici rinvenuti con iscrizione etrusca provenienti dalle terme. La sezione romana espone dei reperti, statue, provenienti dal teatro romano di Ferento. Un’intera sezione è dedicata alla Biga di Castro (sec. VI a.C.) con reperti rinvenuti nella stessa tomba principesca. La sezione è stata recentemente integrata (2013) dalla copia di cavalli sacrificati e da materiali d’archivio. Altri reperti esposti in altre sezioni del museo provengono dalla zona del lago di Bolsena, Montefiascone, Blera, Castel d’Asso, Norchia ed altre parti dell’Etruria Meridionale interna.

Durata visita guidata ore 2,00-2e30 ca.

PALAZZO FARNESE A CAPRAROLA

Il Palazzo, i Giardini Segreti, il Parco e la Casina del Piacere

Incontro con la guida al parcheggio bus turistici di Caprarola mezz’ora prima ca. dell’orario d’ingresso al Palazzo. Dal parcheggio si raggiunge il palazzo con una passeggiata di 15 minuti. Durata visita guidata ore 1,30-2,00 ca.

Al termine della visita è possibile usufruire di una degustazione gratuita di prodotti tipici della zona in un locale di Caprarola.

palazzo farnese a caprarola

Il Palazzo Farnese di Caprarola si rivela una specie di Pompei del Rinascimento per averci conservato un’eredità architettonica e pittorica di grande rilievo del ‘500 e con essa il riflesso lontano, quanto prezioso, dello stile elegante del modo di vivere della Corte Pontificia dell’epoca. Il palazzo porta il nome della Famiglia Farnese che estese il suo potere dalla Tuscia sin dentro il cuore della Città Eterna, diventando protagonista sulla scena politica d’Italia e d’Europa del XVI secolo.

Palazzo e villa vennero inseriti in un piano urbanistico in cui il grande pentagono, la dimora del signore, legata al borgo con la via dritta, domina il paese dall’alto come un vero Olimpo. Una soluzione che ben riflette la volontà del committente, il Card. Alessandro Farnese il giovane (1520-1589) di celebrare il potere della casata facendo erigere un palazzo forse ancor più esclusivo di quello di Roma, immortalando la memoria della famiglia ai posteri. Il grandioso progetto fu affidato dal cardinale a Jacopo Barozzi da Vignola (1507-1573) che ebbe quindi il compito di adattare l’idea di un luogo di diletto e di rappresentanza ad una fortezza preesistente disegnata da Antonio da Sangallo il giovane nel 1530, rimasta incompiuta. Gli spazi interni del pentagono a 5 piani vennero organizzati dal Vignola attorno al cortile circolare secondo un ordine di simmetrie perfette e disposti in base alla loro funzione e alla gerarchia di chi li occupava. L’esteso ciclo pittorico tardo-manierista (7650 mq.) fu interamente commissionato dal Card. Alessandro Farnese il giovane al cui servizio lavorarono i più noti umanisti ed iconografi del periodo come Annibal Caro, Fulvio Orsini, Onofrio Panvinio i quali elaborarono, ricorrendo alla mitologia classica, alla storia sacra, alla storia, il ciclo iconografico realizzato dagli artisti tra i più famosi dell’epoca, come Taddeo e Federico Zuccari, Jacopo Bertoja, Giovanni de’ Vecchi, Raffaellino da Reggio, Antonio Tempesta, Antonio da Varese.

Percorso di visita al Palazzo Farnese di Caprarola:

La Sala delle Guardie (Federico Zuccari 1567-1569) – è posta accanto alla piccola sala circolare delle armi dove oggi si trova la biglietteria, immette nello spazio elegante del palazzo. Scala Regia (affreschi istoriati di Antonio Tempesta, 1580-83) – Soluzione originale e realizzazione magnifica della scala a chiocciola che il Vignola fece ruotare su trenta colonne doriche e ioniche, incoronata da una cupola con i Gigli Farnesiani. Piano Nobile. Cortile circolare (Jacopo Barozzi, il Vignola) – Particolare architettonico e simbolico importante. Il Vignola realizzò il cortile circolare su due portici sovrapposti, cosa che gli permise di far girare intorno ad esso tutti gli appartamenti (estivi ed invernali) del piano rialzato e del piano nobile. La Sala di Ercole (Federico Zuccari e Jacopo Bertoia, 1568-1572-73) celebra il grande patrimonio dei Farnese, il ducato di Castro, di Parma e Piacenza e serba una vista attraverso il loggiato aperto sul paesaggio verso Roma, incoronazione del potere raggiunto. Nel ciclo di affreschi rappresentato nella volta, il personaggio mitologico di Ercole con le sue gesta allude alla potenza farnesiana ed alla munificenza del Card. Alessandro. Cappella (Federico Zuccari, 1566) – Stanza circolare, era la cappella privata del cardinale Alessandro dove sulle pareti e nella volta viene narrata la Sacra Scrittura. La divisione della volta con sei scomparti riccamente decorati è la proiezione del pavimento disegnato con identiche partizioni con uso di marmi policromi e cotti bicolori. Sala dei Fasti Farnesiani (Taddeo Zuccari 1561-63) – Era la sala di rappresentanza, la più importante del palazzo, in cui emerge più di ogni altra l’importanza politica raggiunta a livello europeo della Casata.Anticamera del Concilio (Taddeo e Federico Zuccari 1562-64) – La sala è dedicata dal Card. Alessandro Farnese il giovane al nonno, Papa Paolo III, ai ruoli e momenti più salienti del suo papato. Tra questi il Concilio di Trento da lui avviato nel 1546. Affreschi, stucchi, tridimensionalità e gioco ottico prospettico rendono la decorazione della sala sfarzoso ed opulento. Camera dell’Aurora (Taddeo Zuccari 1563-65) – Era la camera da letto dell’appartamento d’estate del Cardinale Alessandro. Nella volta viene rappresentato un ingannevole gioco prospettico che innalza il soffito sfondandolo verso il cielo, in cui è rappresentata l’allegoria della Notte che si spegne sotto le luci dell’Alba. Stanza dei Lanifici (Taddeo Zuccari 1563-64) – Era lo spogliatoio del Cardinale Alessandro, una stanza colma di decorazione di riquadri, incastri di figure, grottesche emblemi e stucchi il cui tema tratta l’arte della tessitura ed i filati destinati all’abbigliamento. L’iconografia richiama vari personaggi mitologici tra i quali Aracne trasformata da Atena in ragno. Stanza della Solitudine o dei Filosofi (Taddeo Zuccari 1565-66) – Era lo studio del cardinale nell’appartamento d’estate. L’iconografia rievoca personaggi cristiani e pagani i quali scelsero una vita di solitudine dedicata alla contemplazione e la meditazione. Il Torrione – E la punta del pentagono ed il raccordo tra i due appartamenti, quello estivo e quello invernale, è carico di significati simbolici. Include le due stanze più riservate: la Stanza del Torrione, la biblioteca e il Gabinetto dell’Ermatena (Federico Zuccari 1566-67), probabile studiolo del segretario personale del cardinale. Stanza della Penitenza (Jacopo Zanguidi, detto il Bertoja 1569-71) – Era probabilmente destinata ad una piccola stanza da pranzo, la Croce sorretta da angeli rappresentata nell’ovale della volta doveva forse ricordare alla temperanza negli eccessi del palato. Stanza dei Giudizi (Jacopo Zanguidi detto il Bertoja, 1569-71) – Stanza riccamente decorata con stucchi ed affreschi dedicata alla Saggezza e alla Giustizia dove il cardinale Alessandro prendeva delle decisioni importanti. Il programma iconografico è imperniato sul Giudizio Universale della Chiesa attraverso fatti biblici dell’Antico Testamento, dei quali il Giudizio di Salamone rappresentato nel centro della volta. Stanza dei Sogni (Jacopo Zanguidi detto il Bertoja 1570-71) – Le scene tratte dall’Antico Testamento richiamano il tema del sonno, del sogno. Nella volta è rappresentata la storia del Sogno di Giacobbe in allusione alla benedizione divina sul cardinale e la sua famiglia e alla chiesa che egli avrebbe fatto costruire proprio in quel periodo a Roma, la Chiesa del Gesù (1568-71) detta anche “Tempio Farnesiano”. Stanza degli Angeli(Bertoja, G. De Vecchi e R. Da Reggio 1572-75), detta anche dell’eco – Sala riccamente affrescata che tratta il tema della vittoria del bene, rappresentato dal dominio universale di Dio, sul male. Nella volta la caduta degli angeli ribelli in cui il Bertoja si ispira ad uno dei suoi pittori preferiti, il Correggio. Alle pareti si esprime Giovanni de Vecchi rendendo questa sala una delle più belle del palazzo. Sala del Mappamondo (G.A. Vanosino, G. de Vecchi, R. da Reggio, 1573-75) – Alle pareti vengono riportati in un’opera cartografica ammirevole i quattro continenti scoperti dai più grandi navigatori dell’epoca. Nella volta viene rappresentata la sfera celeste con 50 costellazioni, sotto forma di personaggi ed animali mitologici, tratte maggiormente dal catalogo dell’astronomo alessandrino Claudio Tolomeo. La mappa celeste contiene i riferimenti fondamentali per poter orientarsi nel cielo dipinto. Le rappresentazioni esprimono il ruolo universale della Chiesa Cattolica, la diffusione dei suoi valori in ogni angolo del creato, così nel Nuovo Mondo.

I Giardini Segreti (realizzati entro il 1583) di cui uno è visitabile, il Parco con la Casina del Piacere ed i terrazzamenti con fontane e giochi d’acqua (realizzati 1584-89 da Jacopo del Duca e Giovanni Garzoni).

Palazzo Farnese, Caprarola, la Stanza dei Lanifici, particolare
Palazzo Farnese, Caprarola, la Stanza dei Lanifici, particolare

PARCO DEI MOSTRI, Bomarzo

PARCO DEI MOSTRI, Bomarzo

Incontro con la guida nel parcheggio antistante alla biglietteria del Parco. Durata visita ore 1e30-2,00 ca. Info utile: il Parco dei Mostri è provvisto di tavola calda/bar/area attrezzata per pranzo al sacco.

Bomarzo Parco dei Mostri

Il Parco dei Mostri a Bomarzo fa parte della straordinaria concentrazione di ville e giardini del’500 attorno a Roma, rivelandosi nello stesso tempo differente da tutti gli altri esemplari e non solo attorno alla città eterna, tanto da rappresentare un unicum nel panorama dell’architettura dei giardini al mondo.

Una vallata cosparsa di massi vulcanici, attraversata da un corso d’acqua e dalla fitta vegetazione fa da sfondo al percorso di visita che si snoda sui sentieri del Parcocostruito tra il 1540 e il 1585 da Pier Francesco Orsini, signore di Bomarzo. Il luogo, creato in una simbiosi perfetta tra arte e natura, è popolato da figure di animali e giganti, esseri strani e sorprendenti dalle dimensioni ingigantite o rimpicciolite scolpiti nella roccia vulcanica in loco da artisti quali Pirro Ligorio e Simone Moschino. Proteo, il Gigante, la Tartaruga con la Fama, il Basilisco, il Drago in lotta, l’Orco, Plutone, Bocche spalancate e con dei dentoni, Facce che sembrano dei mascheroni dai tratti fortemente stilizzati, architetture singolari come il Teatro o la Casetta Pendente da speciale effetto compongono un intero microcosmo permeato dall’estetica e dallo spirito della fantasia del Manierismo. Entrarci è come entrare in un altro mondo costruito come luogo di memoria e di viaggi ideato da Vicino Orsini in collaborazione con gli iconografi più famosi dell’epoca, tra i quali Annibal Caro. Il parco simula un bosco incantato o selva oscura fatto per destare meraviglia e sorpresa, ma anche per porre qualche enigma. Il tutto da scoprire in una sorta di gioco in cui Vicino Orsini si rivolge al visitatore attraverso le iscrizioni poste a corredo delle sculture. Durante la visita scoprirete segreti incisi nelle figure di roccia, scioglierete misteri, farete una passeggiata piacevole tra arte, letteratura, storia, mitologia, ermetismo, esoterismo ed episodi della vita di Pier Francesco Orsini.

Relativamente al parco va menzionato l’attività operosa della famiglia Bettini che agli inizi degli anni ’50, affrontando una serie complessa di lavori di risistemazione dell’area dopo un lungo periodo di abbandono da parte dei proprietari precedenti, rese fruibile questo luogo così affascinante ed insolito, al pubblico. Al fine di rendersi conto delle condizioni in cui versava il parco prima della risistemazione e del restauro di alcune delle sculture, vale la pena di dare un’occhiata sulle foto scattate prima del 1955 (apertura al pubblico) affisse all’interno dell’edificio d’ingresso costruito ed attrezzato per l’accoglienza dei turisti.

L’interesse e la curiosità risvegliatisi per il parco dai primi decenni del XX secolo hanno nutrito una lunga fila di studi specialistici (il primo di Mario Praz 1953), ma hanno anche ispirato creazioni nei vari rami della espressione culturale. E ormai diventato conosciutissimo il romanzo intitolato „Bomarzo” di Manuel Mujica Lainez (1962), forse è meno conosciuta l’Opera omonima composta da Alberto Ginastera (1967). Il parco è stato inoltre scenario di un film da una creativitá artistica particolarmente intensa che segue le orme del filone argentino di Lainez e di Ginastera, girato nel 2007 dal produttore esecutivo Massimo Scaringella. Chi infine non vuole perdere le immagini della visita al parco di Salvador Dalì, trova un brevissimo filmato su You tube tratto dell’Archivio Luce, 1938.

VILLA LANTE, Bagnaia (Viterbo)

Villa Lante Bagnaia, Viterbo
Villa Lante a Bagnaia, Fontana del Pegaso

Incontro con la guida in Piazza XX Settembre a Bagnaia da dove si prosegue a piedi fino alla Villa con una breve passeggiata di alcuni minuti. Durata visita guidata ore 1,00-1e30ca.

Villa Lante fu realizzata come residenza estiva dei vescovi di Viterbo dopo il 1568 su commissione del Card. Giovanni Francesco Gambara probabilmente a Jacopo Barozzi da Vignola. Il giardino all’italiana diviso su quattro terrazzamenti è costruito nel pendio di una collina di fronte al borgo di Bagnaia, sulle propaggini boscose dei Monti Cimini. E considerato uno dei giardini geometrici più compiuti che si distingue per le soluzioni originali del disegno, per le invenzioni di forme acquee e per la perfezione dell’inserimento del costruito nell’ambiente naturale. Tutto, nel giardino è teso a mettere in risalto il suo grande protagonista: l’acqua.

Villa Lante Bagnaia - Viterbo, Guida Turistica
Villa Lante Bagnaia – Viterbo, Fontana dei Mori

Percorso di visita a Villa Lante:

L’ingresso attuale di Villa Lante conduce alla Fontana del Pegaso (1588) da dove si accede al parco da una parte e al giardino formale dall’altra. L’itinerario attuale del giardino all’italiana parte dal primo terrazzamento in basso, dal Quadrato dei Mori riccamente disegnato. Nel centro del quadrato è posta la Fontana dei Mori di forma circolare, con quattro sculture che sorreggono i monti e la stella dei Peretti Montalto. Questa fontana, del Giambologna (1529-1608), costituisce il punto di partenza dell’asse fatta di una serie di profusi giochi d’acqua attorno alla quale l’intero giardino fu costruito. Ai lati dello stesso terrazzamento sono poste simmetricamente le palazzine gemelle. Esse rappresentano una scelta sorprendente per l’epoca da parte del Vignola : l’edificio villa che consisteva di solito di una sola costruzione, qui viene sdoppiata in due di minori dimensioni, dando più spazio al giardino rispetto al costruito. Alle spalle delle palazzine gemelle si apre la grande scenografia in salita: fontane e giochi d’acqua, panorami dall’alto sui terrazzamenti, sul borgo e la natura circostante creano un insieme armonioso sottolineato dallo scintillio ed il suono dell’acqua che accompagna il visitatore ovunque nel giardino. Salendo, segue l’emiciclo della Fontana dei Lumini fiancheggiata dalle Grotte artificiali con rivestimento a tartari dedicate a Venere e Nettuno. Salendo ancora, vi è il lungo rettangolo, l’originale Mensa del Cardinale che riproduce una tavola con un ruscello che vi scorre dentro per lungo, fatto per appoggiarci bevande e frutta, testimoniando del gusto moderno di stare all’aperto. Sullo stesso terrazzamento si trova la Fontana dei Giganti, questi ultimi muti testimoni delle feste dell’alto clero di Viterbo e di visite papali e cardinalizie tra le quali rimaste note quelle di Papa Gregorio XIII nel 1578, di Papa Clemente VIII nel 1596, del Card. Carlo Borromeo nel 1580. Tra le invenzioni di forme acquee, quella della Fontana del Gambero è diventata un modello per tante altre di questo tipo: una cascata che scende tra una lunga serie di chele fatte a ripetizione di successioni di un gambero. Questa catena d’acqua funge da collegamento con la Fontana dei Delfini a pianta ottagonale. A delimitare l’asse d’acqua in cima al giardino è la Fontana del Diluvio o della Pioggia, fatta ad imitazione di una grotta naturale. L’acqua che alimenta le fontane scende da una fonte naturale dei Monti Cimini a forza gravitazionale e la prima fontana che incontra è proprio quella della Pioggia. Il sistema idraulico del giardino fu messo a punto dall’architetto senese Tommaso Ghinucci. A completare l’effetto di simmetrie del terrazzamento sono le Logge delle Muse poste ai lati della stessa fontana da dove si torna indietro per compiere il percorso di visita all’inverso, scendendo. Il percorso iconografico propone da una parte l’usuale simbolismo rinascimentale, dall’altra un’iconografia basata sul programma Post-Tridentino della Chiesa Cattolica, elaborata dal committente della villa, il Card. Giovanni Francesco Gambara, difensore della dottrina cattolica post-tridentina e giudice del Sant’Uffizio.

Villa Lante Bagnaia - Viterbo
Disegno del giardino di Villa Lante

La Palazzina Gambara (1568-1578, committente il Card. Giovanni Francesco Gambara) conserva dei cicli d’affresco al suo interno realizzati da pittori operanti nella Corte Farnesiana ed Estense (Antonio Tempesta, Raffaellino da Reggio, Giovanni Battista Lombardelli e da quelli legati all’ambiente bresciano (Girolamo Muziano) del committente. La Palazzina Montalto (1611-1613, committente il Card. Alessandro Peretti Montalto) presenta delle decorazioni del Cavalier d’Arpino e scuola (1613-1615), diAgostino Tassi e cerchia (1615). Purtroppo attualmente solo la loggia delle due palazzine sono aperte al pubblico.

Visitare Orvieto e Viterbo

Un programma di visite intera giornata con Guide Turistiche Ufficiali, prenotazione per gruppi adulti e scuole, in italiano e in lingue al 328 4248738 oppure via email: info@artinvistaguideviterbo.com

L’itinerario di visita a Orvieto: GIARDINI ROCCA ALBORNOZ – POZZO SAN PATRIZIO ( ingresso facoltativo) – DUOMO, CAPPELLA SAN BRIZIO – PIAZZA DEL POPOLO, PALAZZO DEL CAPITANO – PIAZZA REPUBBLICA, PALAZZO DEL COMUNE – CHIESA DI SANT’ANDREA.

Orvieto Duomo
Orvieto Duomo

Orvieto sorge su una grande rupe tufacea che in età etrusca era sede della città di Velzna, “capitale” della dodecapoli etrusca, distrutta nel 264 a.C. dai romani. Il percorso di visita comincia da Piazza Cahen, dove si trovano la Rocca Albornoz e il Pozzo di San Patrizio, fatto costruire su disegnato da Antonio da Sangallo il giovane, da papa Clemente VII nel 1529 per garantire un approvvigionamento idrico della città in caso di assedio. Si raggiunge Piazza del Duomo per ammirare una tra le più grandiose realizzazioni architettoniche medievali in Italia, il Duomo di S. Maria Assunta, dalla splendida facciata a mosaici e bassorilievi, recentemente restaurata. Percorreremo via del Duomo, tra botteghe, negozi e locali caratteristici, arriveremo poi alla Torre del Moro e da qui a Piazza del Popolo per ammirare il duecentesco Palazzo omonimo. Arriveremo a Piazza della Repubblica dove si trovano il Palazzo Comunale e la chiesa di S. Andrea.

Pranzo ad Orvieto, poi trasferimento in pullman a Viterbo.

 Itinerario di visita a Viterbo: PIAZZA DEL PLEBISCITO, PALAZZO DEI PRIORI – PIAZZA DELLA MORTE – PIAZZA SAN LORENZO, PALAZZO DEI PAPI, CATTEDRALE DI SAN LORENZO – QUARTIERE DUECENTESCO DI SAN PELLEGRINO.

Viterbo Quartiere San Pellegrino
Viterbo Quartiere San Pellegrino

Viterbo è una città di origine etrusca ed è famosa soprattutto per la sua architettura medioevale, di rara bellezza. Il percorso della visita si inizia in Piazza del Plebiscito dove si trova il Palazzo dei Priori che contiene degli affreschi cinquecenteschi relative alle origini della città. Proseguiremo per via San Lorenzo che ricalca l’antica arteria della città etrusco-romana, per arrivare poi in Piazza del Gesù e in Piazza della Morte, ornate dalle caratteristiche fontane a fuso scroscianti d’acqua. In Piazza di San Lorenzo, ubicato sul Colle omonimo, ammireremo il Palazzo dei Papi, importante costruzione architettonica risalente alla seconda metà del XIII secolo, monumento emblematico di Viterbo legato al periodo storico più splendente della città, quando era sede permanente della Corte Pontificia. Il Palazzo Papale è conosciuto anche per le vicende storiche del Conclave più lungo nella storia della Chiesa, durato 33 mesi. Visiteremo poi l’interno della Cattedrale, consacrato nel 1192 da Papa Innocenzo III, rimaneggiata attraverso i secoli, che oggi contiene delle opere d’arte notevoli. Nel Quartiere di San Pellegrino respireremo l’atmosfera autentica del Medioevo duecentesco, tra case nobiliari con il caratteristico profferlo, case-ponte, archi, botteghe e scorci incantevoli.

Viterbo Palazzo dei Papi
Viterbo Palazzo dei Papi

Visita a VITERBO, a VILLA LANTE di Bagnaia, alla MADONNA DELLA QUERCIA

Visita turistica a Viterbo, a Villa Lante a Bagnaia e al Santuario della Madonna della Quercia in 1 giorno con Guide Ufficiali specializzate + 39 328.4248738. info@artinvistaguideviterbo.com

Guida Turistica Viterbo
Viterbo, Il duecentesco Quartiere San Pellegrino

A Viterbo respireremo l’atmosfera autentica del Medioevo, tra torri erette dalle antiche famiglie guelfe e ghibelline, fontane a fuso scolpite nella pietra lavica locale, chiese romaniche e gli edifici del potere civile e religioso. Inizieremo la visita in piazza del Plebiscito con il Palazzo dei Priori risalente alla seconda metà del XV secolo, per proseguire verso il Palazzo dei Papi che fu ultimato nel 1266 per offrire una sede degna al Pontefice Alessandro IV che lasciò Roma per i vari conflitti e dovette riorganizzare la resistenza guelfa. Il Palazzo vi affascinerà di certo, per la sua bellezza, ma anche per la sua importanza storica legata alle vicende del lungo conclave che durò quasi tre anni (1268-71). Visiteremo la Cattedrale di San Lorenzo, consacrata nel 1291 dal Papa Innocenzo III, presenta ricche testimonianze artistiche. Andremo a visitare il duecentesco quartiere San Pellegrino, dove le case nobiliari con il profferlo, i cortili, le case-ponte, le torri, conservati fino ad oggi.

Pranzo a Viterbo. Nel pomeriggio trasferimento a Villa Lante, con tappa alla Basilica della Madonna della Quercia e visita guidata.

L’itinerario di visita può essere personalizzato, per ogni info contattatemi al 328 4248738 oppure inviatemi un’email: info@artinvistaguideviterbo.com

 

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guida Turistica Ufficiale per la provincia di Viterbo

 

Al Santuario della Madonna della Quercia ammireremo la splendida basilica d’impianto toscano, uno dei monumenti rinascimentali più importanti del Lazio. Vedremo la miracolosa immagine nel Tempietto di Andrea Bregno, gli affreschi che raccontano i miracoli, ed altri affreschi nel Coro, dipinti da grandi maestri del Convento di San Marco di Firenze. Furono i Sangallo a disegnare e realizzare lo splendido soffitto a cassettoni, ricoperto poi di foglia d’oro sotto il pontificato di Papa Paolo III, devota della Madonna della Quercia e della Madonna del Rosario. L’autore del progetto del complesso conventuale fu Giuliano da Sangallo.

A Villa Lante di Bagnaia, costruita come residenza estiva dei vescovi di Viterbo, visiteremo uno dei giardini rinascimentali più perfetti, risalente alla metà del XVI secolo. Sarà un’esperienza rinfrescante vedere e toccare l’acqua delle cascate e delle c.d. “catene d’acqua”, a sentire sulla pelle gli schizzi dei giochi d’acqua. Vedrete varie fontane che furono disegnate per dare forme nuove e divertenti all’acqua che scende dall’alto della collina in cui il giardino fu costruito. Passeggeremo nei labirinti di bosso del Quadrato dei Mori, un parterre elaboratissimo, al centro del quale si trova la Fontana dei Mori, così chiamata per le quattro sculture che sorreggono lo stemma dei Peretti-Montalto. La palazzina Gambare e la Palazzina Montalto sono gemelle e contengono degli affreschi importanti, eseguiti in epoche diverse. Le loro logge sono sempre aperte al pubblico. Villa Lante fu costruita per volere del cardinale Giovanni Francesco Gambara, bresciano, sostenitore delle dottrine post-tridentine, che elaborò un’iconografia speciale per il giardino dei vescovi di Viterbo. Il progetto fu probabilmente affidato a Jacopo Barozzi da Vignola. 

Visita di MONTEFIASCONE e di VITERBO con Guide Ufficiali 328.4248738

A Montefiascone visiteremo la Basilica di San Flaviano costruita nel secolo XI, che si divide in una chiesa inferiore e in una superiore e a quanto sembra, sia stata costruita ad imitazione della Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme. L’interno fu rimaneggiato nei secoli, e mostra delle soluzioni architettoniche interessanti. Vedrete degli splendidi affreschi risalenti ai secoli XIV-XVI, opere di pittori di formazione diversa, e curiosi capitelli figurati, nati dall’immaginario etrusco e quello medioevale. Andremo poi alla Rocca dei Papi, sorto sul punto più alto del borgo medioevale, da dove ammireremo la veduta che si apre a 360° sul lago di Bolsena, sul Mar Tirreno, sui Monti Cimini, sull’Argentario. Faremo tappa alla Cattedrale di S. Margherita, dalla cupola notevole, – la terza come dimensioni, dopo quella di San Pietro e S. Maria del Fiore a Firenze -, realizzata nel 1670 da Carlo Fontana. L’edificio è a pianta ottagonale, con un molto luminoso, fu costruito tra la fine del XV secolo e gli inizi del XVII e presenta notevoli decorazioni pittoriche. Tra le opere d’arte spiccano un Crocefisso ligneo miracolosamente scampato ad un incendio del 1670, e una preziosa terracotta invetriata di Benedetto Buglioni.

Su prenotazione, è possibile includere nel percorso una tappa di degustazione di prodotti tipici.

Pranzo a Montefiascone oppure a Viterbo, nel pomeriggio visita della città di Viterbo.

Vi ricordo che gli itinerari di visita possono essere personalizzati. Per ogni info contattatemi al 328 4248738 oppure via email: info@artinvistaguideviterbo.com

 VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guida Turistica Autorizzata per la provincia di Viterbo

A Viterbo, città dei Papi, delle acque e della Macchina di S. Rosa, la prima tappa si farà in piazza del Plebiscito, dove si trova l’antico Palazzo dei Priori iniziato a costruire nel 1460 come sede nuova del Governatore del Patrimonio di San Pietro in Tuscia. Proseguiremo poi al nucleo abitato più antico della città, sul Colle di San Lorenzo, abitato nel VI secolo a.C. dagli Etruschi. Oggi ci sorge il Palazzo dei Papi risalente al 1266, famoso per la sua architettura e per le vicende del Conclave più lungo nella storia della Chiesa, svoltesi al suo interno tra il 1268 e il 1271. Il Palazzo ha anche una valenza simbolica per i viterbesi, legata al periodo più fiorente di Viterbo, la seconda metà del XIII secolo, quando la città ben difesa divenne sede permanente della Curia Pontificia. Visiteremo la Cattedrale di San Lorenzo, consacrato da Papa Innocenzo III, che conserva testimonianze artistiche risalenti a varie epoche e curiosi capitelli ispirati sull’imaginario etrusco e medioevale. Proseguendo per le piazze ornate di fontane a fuso, per le vie costeggiate da case nobiliari con il profferlo, chiese romaniche e torri, arriveremo al quartiere di San Pellegrino, rimasto intatto dal XIII secolo. Si passeggerà nel Medioevo autentico, tra edifici collegati da cavalcavie, case-ponte, tra torri costruite tra i secoli XI-XIII dalle famiglie più ricche della città, tra scorci d’incomparabile bellezza. 

 

Pranzo a Viterbo oppure a Montefiascone. Nel pomeriggio visita guidata di Montefiascone.

Visita di VILLA LANTE a Bagnaia e del PARCO DEI MOSTRI a Bomarzo

Visita turistica di Villa Lante a Bagnaia e del Parco dei Mostri a Bomarzo con Guide Turistiche Ufficiali specializzate + 39  328.42 48 738 info@artinvistaguideviterbo.com

A Villa Lante di Bagnaia (Vt), costruita come residenza estiva dei vescovi di Viterbo, visiteremo uno dei giardini rinascimentali più perfetti, risalente alla metà del XVI secolo. Sarà un’esperienza rinfrescante vedere e toccare l’acqua delle cascate e delle c.d. “catene d’acqua”, a sentire sulla pelle gli schizzi dei giochi d’acqua. Vedrete varie fontane che furono disegnate per dare forme nuove e divertenti all’acqua che scende dall’alto della collina in cui il giardino fu costruito. Passeggeremo nei labirinti di bosso del Quadrato dei Mori, un parterre elaboratissimo, al centro del quale si trova la Fontana dei Mori, così chiamata per le quattro sculture che sorreggono lo stemma dei Peretti-Montalto. La palazzina Gambare e la Palazzina Montalto sono gemelle e contengono degli affreschi importanti, eseguiti in epoche diverse. Le loro logge sono sempre aperte al pubblico. Villa Lante fu costruita per volere del cardinale Giovanni Francesco Gambara, bresciano, sostenitore delle dottrine post-tridentine, che elaborò un’iconografia speciale per il giardino dei vescovi di Viterbo. Il progetto fu probabilmente affidato a Jacopo Barozzi da Vignola. 

 

Vi ricordo che il programma delle visite può essere personalizzato. Tempistica permettendo, alla visita di Villa Lante è possibile abbinare la visita di un altro luogo in zona. Per info chiamatemi al num.cell. 328 4248738   info@artinvistaguideviterbo.com

Al Parco dei Mostri di Bomarzo vedrete delle sculture enormi, scolpite direttamente nei massi di roccia vulcanica, alla metà del ‘500, in un momento di cambiamento nella società e nell’arte. Il percorso di visita si snoda lungo i sentieri del giardino terrazzato che simula una selva, in cui incontrerete delle sculture enormi, come l’Orco che vi invita di entrare dentro la sua bocca spalancata, il Gigante che squarta un uomo, Proteo che mostra i suoi dentoni, il Drago in lotta, ldelle statue parlanti, e tante altre figure fantastiche e reali. Le sculture appaiono enigmatiche, espressive, sembrano essere fatte per farvi divertire! Non mancano poi le architetture, alcune delle quali imitano dei reperti archeologici, altre, come la Casetta Pendente vi farà perdere l’equilibrio. Il Teatro del Piazzale Egizio è un’architettura quasi misteriosa, recentemente è stato interpretato come parte integrante di un percorso alchemico-spirituale. In cima alla collina, a dominare tutti gli esseri mitologici e danteschi del parco, c’è il Tempietto, fatto costruire da Pier Francesco Orsini, ideatore del Sacro Bosco di Bomarzo, in memoria della moglie prematuramente morta.

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guide Turistiche Autorizzate per la provincia di Viterbo

Prenotazione e info  al 328 4248738 oppure via un’email info@artinvistaguideviterbo.com

Visita della Necropoli di TARQUINIA e di TUSCANIA

Visita turistica della Necropoli di Tarquinia e di Tuscania in 1 giorno con Guide Turistiche Ufficiali specializzate +39 328.42 48 738   info@artinvistaguideviterbo.com

Entreremo nel mondo affascinante degli Etruschi attraverso le tombe dipinte della Necropoli di Monterozzi a Tarquinia, documenti unici perché fonti dirette che raccontano la vita quotidiana degli abitanti di Tarchna, la Tarquinia etrusca. La Necropoli contiene una ventina di tombe sotterranee scavate nella roccia, fatte ad imitazione della casa etrusca, con pitture murali eccezionalmente conservate, risalenti dal VI secolo a.C. al II a.C. Percorreremo insieme le scene colorate, vedremo come si vestivano gli uomini e le donne nelle varie epoche, quali erano le loro usanze, quali culti religiosi praticavano, cosa presero dalle culture del Mediterraneo orientale. Verremo a conoscere la loro concezione sulla vita e sulla morte, la loro visione dell’Oltretomba. Sono tanti i temi che tratteremo, tra cui la scoperta delle tombe del Monterozzi, la tecnica delle pitture, la loro evoluzione, aspetti di conservazione e di restauro. Le scene di banchetto, di danza a suon di musica, le scene che ritraggono degli spettacoli di giocolieri risalgono dal VI fino alla metà del V secolo a.C., il periodo di maggior splendore delle città etrusche, così di Tarchna. In epoche successive di decadenza, come durante il periodo delle guerre con Roma, nelle pitture non appaiono più volti sorridenti, ma rispecchiano un cambiamento di stile e la decadenza economica e politica della città etrusca.  La visita prosegue al Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia ospitato nel centro storico di Tarquinia, al pre-rinascimentale Palazzo Vitelleschi, ultimato nel 1439. Il Museo di antichità etrusche tra i più importanti dell’area del Mediterraneo espone dei ricchi corredi funerari rinvenuti nelle necropoli situate attorno a Tarquinia, bronzi finemente lavorati, ceramiche pregiate, buccheri, gioielli in oro, sarcofagi scolpiti in pietra recanti scene ed iscrizioni in etrusco. Interessanti i reperti provenienti dal c.d. piano della Civita, situata sulla collina dell’antica acropoli etrusca, tra i quali spiccano i famosi Cavalli Alati in terracotta, risalente al IV secolo a.C.

 

Nel pomeriggio trasferimento in pullman a Tuscania e visita guidata. Vi ricordo che il programma di visite è modificabile. Per qualsiasi info non esitate a chiamarmi al

328 4248738 oppure via email: info@artinvistaguideviterbo.com

A Tuscania andremo ad esplorare due magnifiche chiese romaniche, di inestimabile valore nel panorama del patrimonio artistico d’Italia, le Basiliche di S. Pietro e di S. Maria Maggiore costruite sul Colle di S. Pietro, oggi fuori dell’abitato della cittadina medioevale. La Basilica di S. Pietro affascina subito per la sua facciata in cui spiccano il rosone pizzo di marmo, e le due bifore, con rappresentazioni mistiche. E suggestivo l’interno, solenne, con il presbiterio sopraelevato, capitelli, archi dentati, resti di affreschi recentemente restaurati. Passeremo nella bella cripta ad oratorio, diviso in nove navatelle. Vedrete, che la Basilica di S. Maria Maggiore presenta un rosone simile a quello della Basilica di S. Pietro con i simboli dei quattro evangelisti. Entrando nella chiesa, vi troverete poi a fronte di un affresco splendido risalente agli inizi del ‘300 del Giudizio Universale, testimonianza del programma didattico della Chiesa cattolica. Anche il ciborio conserva degli affreschi preziosi, da notare l’ambone di bella fattura ed i capitelli figurati in marmo. Entro le mura della città medioevale vedrete case con il “profferlo”, piazze, chiese, torri, fontane, case nobiliari del periodo medioevale e rinascimentale. Dal parco del Lavello avrete un panorama da non perdere sul Colle di San Pietro con la basilica posta tra antiche torri e sul paesaggio circostante di ineguagliabile bellezza.   

Nel pomeriggio visita della Necropoli Etrusca di Monterozzi a Tarquinia e del Museo Etrusco.

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guide Turistiche Autorizzate per la provincia di Viterbo

Prenotazione e info  al 328 4248738 oppure via un’email info@artinvistaguideviterbo.com

Visita a TARQUINIA e a VULCI

Visita a Tarquinia e a Vulci in 1 giorno con Guide Turistiche Ufficiali a prova di sbadiglio! + 39 328.42 48 738   info@artinvistaguideviterbo.com

Entreremo nel mondo affascinante degli Etruschi attraverso le tombe dipinte della Necropoli di Monterozzi a Tarquinia, documenti unici perché fonti dirette che raccontano la vita quotidiana degli abitanti di Tarchna, la Tarquinia etrusca. La Necropoli contiene una ventina di tombe sotterranee scavate nella roccia, fatte ad imitazione della casa etrusca, con pitture murali eccezionalmente conservate, risalenti dal VI secolo a.C. al II a.C. Percorreremo insieme le scene colorate, vedremo come si vestivano gli uomini e le donne nelle varie epoche, quali erano le loro usanze, quali culti religiosi praticavano, cosa presero dalle culture del Mediterraneo orientale. Verremo a conoscere la loro concezione sulla vita e sulla morte, la loro visione dell’Oltretomba. Sono tanti i temi che tratteremo, tra cui la scoperta delle tombe del Monterozzi, la tecnica delle pitture, la loro evoluzione, aspetti di conservazione e di restauro. Le scene di banchetto, di danza a suon di musica, le scene che ritraggono degli spettacoli di giocolieri risalgono dal VI fino alla metà del V secolo a.C., il periodo di maggior splendore delle città etrusche, così di Tarchna. In epoche successive di decadenza, come durante il periodo delle guerre con Roma, nelle pitture non appaiono più volti sorridenti, ma rispecchiano un cambiamento di stile e la decadenza economica e politica della città etrusca.  La visita prosegue al Museo Nazionale Etrusco di Tarquinia ospitato nel centro storico di Tarquinia, al pre-rinascimentale Palazzo Vitelleschi, ultimato nel 1439. Il Museo di antichità etrusche tra i più importanti dell’area del Mediterraneo espone dei ricchi corredi funerari rinvenuti nelle necropoli situate attorno a Tarquinia, bronzi finemente lavorati, ceramiche pregiate, buccheri, gioielli in oro, sarcofagi scolpiti in pietra recanti scene ed iscrizioni in etrusco. Interessanti i reperti provenienti dal c.d. piano della Civita, situata sulla collina dell’antica acropoli etrusca, tra i quali spiccano i famosi Cavalli Alati in terracotta, risalente al IV secolo a.C.

 

Nel pomeriggio trasferimento a Vulci e visita guidata. Vi ricordo che il programma delle visite guidate è modificabile. Non esitate a contattarmi al num.cell. 3284248738 oppure inviatemi un’email: info@artinvistaguideviterbo.com

Faremo una visita appassionante nel Parco archeologico di Vulci, immerso nel paesaggio suggestivo della Maremma Laziale. Il percorso dell’antica città etrusca di Vulci (Velch?) – che cominciò a fiorire alla metà del VII secolo)- e poi romana, comprende resti della cinta muraria, delle porte urbane, l’antica strada basolata, lungo la quale è possibile vedere gli antichi luoghi di culto, e le ricche dimore private. Le tappe principali dell’itinerario sono quanto segue: Porta Ovest (sec. II a.C.) – l’area del Foro con il Tempio Grande (sec. VI a.C.-IV a.C.) – la Domus con Criptoportico (sec. II a.C.) – il Mitreo (sec. III a.C.) – il Sacello di Ercole (sec. III a.C.- II d.C.) – Porta Est. Su prenotazione è inoltre possibile visitare la tomba gentilizia etrusca più importante dell’area, situata nella necropoli orientale, la famosa Tomba François, appartenente alla famiglia vulcente dei Saties, una delle più grandi famiglie aristocratiche della Vulci del IV secolo a.C. E altrettanto possibile visitare il Museo Nazionale ospitato nel Castello della Badia. La raccolta del Museo, che viene riaggiornata per la stagione primaverile del 2016, presenta i ricchi corredi delle Tombe di Vulci, in un percorso organizzato in ordine cronologico, dall’epoca più antica (III millennio a.C.) fino ai reperti archeologici di epoca romana, attraverso i pregevoli vasi etruschi in bucchero ed i raffinati vasi greci figurati.

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guide Turistiche Autorizzate per la provincia di Viterbo

Per prenotazione e info  al 328 4248738 oppure via un’email info@artinvistaguideviterbo.com

Visita di SUTRI e del PALAZZO FARNESE a CAPRAROLA

Visita turistica di Sutri e del Palazzo Farnese a Caprarola in 1 giorno con Guide Turistiche Ufficiali specializzate + 39 328.4248738 info@artinvistaguideviterbo.com

Nel Parco regionale dell’Antichissima Città di Sutri visiteremo l’Anfiteatro romano interamente scavato in un colle di tufo, del I secolo a.C., che poteva accogliere 5000 spettatori e un Mitreo sotterraneo adibito poi a chiesa cristiana dedicata dal ‘700 alla Madonna del Parto. Vari gli affreschi preziosi, come quelli legati alla figura di San Michele arcangelo, o quelli che testimoniano delle usanze praticate dagli abitanti della Sutri medioevale. Le tombe rupestri scavate nella stessa collina esprimono un’influenza culturale falisca ed etrusca, (Sutri si trovava in una posizione di cuscinetto tra il territorio etrusco ad Ovest e l’Ager Faliscus ad Est), costituiscono la testimonianza più imponente e significativa dell’architettura funeraria etrusco-falisca. Durante la passeggiata al borgo di Sutri, sorto su un colle parallelo a quello dell’Anfiteatro, su un insediamento etrusco, visitiamo soprattutto la Cattedrale di S. Maria Assunta, consacrata da Papa Innocenzo III nel 1207 e fortemente rimaneggiata nel ‘700 e nell’800. Si ammira ancora la bella torre campanaria romanica, all’interno il pavimento cosmatesco, l’immagine del Salvatore su tavola risalente alla prima metà del XIII secolo, l’altare rinascimentale. La suggestiva Cripta risale a epoca longobarda ed è divisa in sette navate.

Dopo pranzo trasferimento a Caprarola, per la visita del Palazzo Farnese. Al termine della visita è possibile usufruire di una degustazione di prodotti tipici e non, in un locale caratteristico del borgo. Su prenotazione.

A Caprarola andremo alla scoperta del palazzo-fortezza e della villa con i giardini, l’opera forse più importante del secondo rinascimento italiano, disegnata dall’architetto della grande famiglia dei Farnese, Jacopo Barozzi da Vignola. Il committente era un uomo potentissimo della seconda metà del XVI secolo, con relazioni politiche estese in tutte le corti europee, il cardinale Alessandro Farnese il giovane, nipote di Papa Paolo III. Il percorso di visita vi condurrà dalla piazzetta antistante al palazzo, al pianterreno con il cortile circolare e la Sala delle Guardie. Si accede poi al Piano Nobile salendo la scala a chiocciola, chiamata Scala Regia per la maestria con la quale fu disegnata e realizzata dal Vignola. Dopo aver ammirato le tante sale affrescate del Piano Nobile, si accede ai Giardini bassi. Si sale al Parco terrazzato ed ai Grandi Giardini costruiti nel pendio di una collina, per arrivare ad una sequenza di fontane monumentali con giochi d’acqua e la Casina del piacere, residenza estiva del cardinale Alessandro. Tutt’attorno alla casina affrescata si estendono labirinti di bosso con fontane e sculture scolpite da Pietro Bernini (1562-1629), padre di Gian Lorenzo. I Grandi Giardini furono disegnati dal Vignola, ma il primo esecutore ne era Giacomo del Duca (1520-1604), mentre la Casina del piacere fu realizzata da  Giovanni Antonio Garzoni (1537-1596).

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guide Turistiche Autorizzate per la provincia di Viterbo

Prenotazione e info  al 328 4248738 oppure via un’email info@artinvistaguideviterbo.com

 

Visita del PARCO DEI MOSTRI, di VILLA LANTE a Bagnaia, del PALAZZO FARNESE di Caprarola

Visita del Parco dei Mostri a Bomarzo, di Villa Lante a Bagnaia, del Palazzo Farnese di Caprarola in 1 giorno con Guide Turistiche Ufficiali specializzate + 39 328.42 48.738  info@artinvistaguideviterbo.com 

Al Parco dei Mostri di Bomarzo vedrete delle sculture enormi, scolpite direttamente nei massi di roccia vulcanica, alla metà del ‘500, in un momento di cambiamento nella società e nell’arte. Il percorso di visita si snoda lungo i sentieri del giardino terrazzato che simula una selva, in cui incontrerete delle sculture enormi, come l’Orco che vi invita di entrare dentro la sua bocca spalancata, il Gigante che squarta un uomo, Proteo che mostra i suoi dentoni, il Drago in lotta, ldelle statue parlanti, e tante altre figure fantastiche e reali. Le sculture appaiono enigmatiche, espressive, sembrano essere fatte per farvi divertire! Non mancano poi le architetture, alcune delle quali imitano dei reperti archeologici, altre, come la Casetta Pendente vi farà perdere l’equilibrio. Il Teatro del Piazzale Egizio è un’architettura quasi misteriosa, recentemente è stato interpretato come parte integrante di un percorso alchemico-spirituale. In cima alla collina, a dominare tutti gli esseri mitologici e danteschi del parco, c’è il Tempietto, fatto costruire da Pier Francesco Orsini, ideatore del Sacro Bosco di Bomarzo, in memoria della moglie prematuramente morta.

Al termine della visita trasferimento a Bagnaia e visita di Villa Lante.

A Villa Lante di Bagnaia (Vt), costruita come residenza estiva dei vescovi di Viterbo, visiteremo uno dei giardini rinascimentali più perfetti, risalente alla metà del XVI secolo. Sarà un’esperienza rinfrescante vedere e toccare l’acqua delle cascate e delle c.d. “catene d’acqua”, a sentire sulla pelle gli schizzi dei giochi d’acqua. Vedrete varie fontane che furono disegnate per dare forme nuove e divertenti all’acqua che scende dall’alto della collina in cui il giardino fu costruito. Passeggeremo nei labirinti di bosso del Quadrato dei Mori, un parterre elaboratissimo, al centro del quale si trova la Fontana dei Mori, così chiamata per le quattro sculture che sorreggono lo stemma dei Peretti-Montalto. La palazzina Gambare e la Palazzina Montalto sono gemelle e contengono degli affreschi importanti, eseguiti in epoche diverse. Le loro logge sono sempre aperte al pubblico. Villa Lante fu costruita per volere del cardinale Giovanni Francesco Gambara, bresciano, sostenitore delle dottrine post-tridentine, che elaborò un’iconografia speciale per il giardino dei vescovi di Viterbo. Il progetto fu probabilmente affidato a Jacopo Barozzi da Vignola. 

Pranzo e trasferimento a Caprarola.

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guide Turistiche Autorizzate per la provincia di Viterbo

Prenotazione e info  al 328 4248738 oppure via un’email info@artinvistaguideviterbo.com

A Caprarola andremo alla scoperta del palazzo-fortezza e della villa con i giardini, l’opera forse più importante del secondo rinascimento italiano, disegnata dall’architetto della grande famiglia dei Farnese, Jacopo Barozzi da Vignola. Il committente era un uomo potentissimo della seconda metà del XVI secolo, con relazioni politiche estese in tutte le corti europee, il cardinale Alessandro Farnese il giovane, nipote di Papa Paolo III. Il percorso di visita vi condurrà dalla piazzetta antistante al palazzo, al pianterreno con il cortile circolare e la Sala delle Guardie. Si accede poi al Piano Nobile salendo la scala a chiocciola, chiamata Scala Regia per la maestria con la quale fu disegnata e realizzata dal Vignola. Dopo aver ammirato le tante sale affrescate del Piano Nobile, si accede ai Giardini bassi. Si sale al Parco terrazzato ed ai Grandi Giardini costruiti nel pendio di una collina, per arrivare ad una sequenza di fontane monumentali con giochi d’acqua e la Casina del piacere, residenza estiva del cardinale Alessandro. Tutt’attorno alla casina affrescata si estendono labirinti di bosso con fontane e sculture scolpite da Pietro Bernini (1562-1629), padre di Gian Lorenzo. I Grandi Giardini furono disegnati dal Vignola, ma il primo esecutore ne era Giacomo del Duca (1520-1604), mentre la Casina del piacere fu realizzata da  Giovanni Antonio Garzoni (1537-1596).

PARCO DEI MOSTRI a Bomarzo-VITORCHIANO – VILLA LANTE a Bagnaia

Parco dei Mostri a Bomarzo, Vitorchiano, Villa Lante a Bagnaia.

Al Parco dei Mostri di Bomarzo vedrete delle sculture enormi, scolpite direttamente nei massi di roccia vulcanica, alla metà del ‘500, in un momento di cambiamento nella società e nell’arte. Il percorso di visita si snoda lungo i sentieri del giardino terrazzato che simula una selva, in cui incontrerete delle sculture enormi, come l’Orco che vi invita di entrare dentro la sua bocca spalancata, il Gigante che squarta un uomo, Proteo che mostra i suoi dentoni, il Drago in lotta, ldelle statue parlanti, e tante altre figure fantastiche e reali. Le sculture appaiono enigmatiche, espressive, sembrano essere fatte per farvi divertire! Non mancano poi le architetture, alcune delle quali imitano dei reperti archeologici, altre, come la Casetta Pendente vi farà perdere l’equilibrio. Il Teatro del Piazzale Egizio è un’architettura quasi misteriosa, recentemente è stato interpretato come parte integrante di un percorso alchemico-spirituale. In cima alla collina, a dominare tutti gli esseri mitologici e danteschi del parco, c’è il Tempietto, fatto costruire da Pier Francesco Orsini, ideatore del Sacro Bosco di Bomarzo, in memoria della moglie prematuramente morta.

Al termine della visita trasferimento a Vitorchiano e visita guidata.

Non ci metteremo molto tempo a girare il piccolo borgo medioevale di Vitorchiano, andando in cerca delle case con il profferlo, delle belle fontane a fuso in peperino, dell’antico edificio del potere civile, delle chiese. Scopriremo il nucleo più antico di Vitorchiano che ha origini etrusche, e dai punti panoramici ci affacceremo sul suggestivo paesaggio circostante allo sperone di pietra lavica su cui sorge il paese. Uscendo poi da porta romana, sopra la quale è scolpito lo stemma di Roma con l’acronimo S.P.Q.R., scenderemo ad un punto esterno al borgo, dove troveremo il monumento più stupefacente di Vitorchiano: il Moai, una scultura alta sei metri, scolpita nel peperino, sulla cui estrazione si basa l’industria locale.   

Pranzo in un ristorante di Vitorchiano. Nel pomeriggio trasferimento a Bagnaia e visita guidata di Villa Lante.

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guide Turistiche Ufficiali per la provincia di Viterbo

Prenotazione e info al  328 4248738   info@guideturisticheviterbo.com

A Villa Lante di Bagnaia, costruita come residenza estiva dei vescovi di Viterbo, visiteremo uno dei giardini rinascimentali più perfetti, risalente alla metà del XVI secolo. Sarà un’esperienza rinfrescante vedere e toccare l’acqua delle cascate e delle c.d. “catene d’acqua”, a sentire sulla pelle gli schizzi dei giochi d’acqua. Vedrete varie fontane che furono disegnate per dare forme nuove e divertenti all’acqua che scende dall’alto della collina in cui il giardino fu costruito. Passeggeremo nei labirinti di bosso del Quadrato dei Mori, un parterre elaboratissimo, al centro del quale si trova la Fontana dei Mori, così chiamata per le quattro sculture che sorreggono lo stemma dei Peretti-Montalto. La palazzina Gambara e la Palazzina Montalto sono gemelle e contengono degli affreschi importanti, eseguiti in epoche diverse. Le loro logge sono sempre aperte al pubblico. Villa Lante fu costruita per volere del cardinale Giovanni Francesco Gambara, bresciano, sostenitore delle dottrine post-tridentine, che elaborò un’iconografia speciale per il giardino dei vescovi di Viterbo. Il progetto fu probabilmente affidato a Jacopo Barozzi da Vignola. 

Visita di Viterbo e del Paro dei Mostri a Bomarzo


Visita turistica di Viterbo e del Parco dei Mostri a Bomarzo in 1 giorno con Guide Ufficiali specializzate anche in lingue + 39 328.4248738 info@artinvistaguideviterbo.com

Al Parco dei Mostri di Bomarzo vedrete delle sculture enormi, scolpite direttamente nei massi di roccia vulcanica, alla metà del ‘500, in un momento di cambiamento nella società e nell’arte. Il percorso di visita si snoda lungo i sentieri del giardino terrazzato che simula una selva, in cui incontrerete delle sculture enormi, come l’Orco che vi invita di entrare dentro la sua bocca spalancata, il Gigante che squarta un uomo, Proteo che mostra i suoi dentoni, il Drago in lotta, ldelle statue parlanti, e tante altre figure fantastiche e reali. Le sculture appaiono enigmatiche, espressive, sembrano essere fatte per farvi divertire! Non mancano poi le architetture, alcune delle quali imitano dei reperti archeologici, altre, come la Casetta Pendente vi farà perdere l’equilibrio. Il Teatro del Piazzale Egizio è un’architettura quasi misteriosa, recentemente è stato interpretato come parte integrante di un percorso alchemico-spirituale. In cima alla collina, a dominare tutti gli esseri mitologici e danteschi del parco, c’è il Tempietto, fatto costruire da Pier Francesco Orsini, ideatore del Sacro Bosco di Bomarzo, in memoria della moglie prematuramente morta.

 

VISITE GUIDATE PER GRUPPI ADULTI E SCUOLE con Guida Turistica Ufficiale per la provincia di Viterbo

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Nel pomeriggio visita di Viterbo.

A Viterbo respireremo l’atmosfera autentica del Medioevo, tra torri erette dalle antiche famiglie guelfe e ghibelline, fontane a fuso scolpite nella pietra lavica locale, chiese romaniche e gli edifici del potere civile e religioso. Inizieremo la visita in piazza del Plebiscito con il Palazzo dei Priori risalente alla seconda metà del XV secolo, per proseguire verso il Palazzo dei Papi che fu ultimato nel 1266 per offrire una sede degna al Pontefice Alessandro IV che lasciò Roma per i vari conflitti e dovette riorganizzare la resistenza guelfa. Il Palazzo vi affascinerà di certo, per la sua bellezza, ma anche per la sua importanza storica legata alle vicende del lungo conclave che durò quasi tre anni (1268-71). Visiteremo la Cattedrale di San Lorenzo, consacrata nel 1291 dal Papa Innocenzo III, presenta ricche testimonianze artistiche. Andremo a visitare il duecentesco quartiere San Pellegrino, dove le case nobiliari con il profferlo, i cortili, le case-ponte, le torri, conservati fino ad oggi.     

PAROLA CHIAVE: VISITA GUIDATA PARCO DEI MOSTRI